| Articolo pubblicato dal Corriere della Sera disponibile a questo link | |
Secondo l’Osservatorio Aipark, Roma e Napoli sono in grave difficoltà con effetti negativi sul traffico: circa il 30% del traffico viene generato proprio da guidatori alla ricerca di un parcheggio. Milano e Torino sono le meno problematiche.
È un concetto che fatica a entrare nella mente di chi si occupa di mobilità: ma il traffico si crea anche e soprattutto per la mancanza di parcheggi, visto che la congestione del traffico nelle città italiane è per il 30% attribuibile ai veicoli che cercano un posto. È la conclusione a cui è giunta Aipark, l’Associazione Italiana Operatori Sosta e Mobilità che rappresenta i più importanti operatori del settore a livello nazionale, integrando i propri dati con quelli provenienti da altre fonti. Questo succede perché nelle aree interne della città non corrisponde un’offerta adeguata di parcheggi: ad esempio a Roma c’è uno stallo di sosta ogni 39 residenti quando il modello europeo più virtuoso richiederebbe uno stallo di sosta ogni 10 residenti.
Un quarto d’ora per trovare un posto
Dalla ricerca dell’Osservatorio Aipark si evince che l’Italia è al top della classifica europea per numero di autovetture con ben 693 ogni 1.000 abitanti, contro una media UE di 560. Per gestire al meglio questa mole di veicoli occorrerebbe un’offerta di parcheggi che però non esiste. Di conseguenza una parte consistente del traffico urbano, come detto, viene generato proprio da veicoli che vagano cercando dove fermarsi: una quota enorme se si considera che il 75% della popolazione europea vive nelle città e che la ricerca di uno stallo di sosta costituisce solo l’ultimo tratto di un viaggio. Nello specifico, il tempo medio di ricerca è di 15 minuti al giorno, che sale fino a oltre il doppio nel nostro Paese. E, nonostante gli evidenti disagi, tre italiani su quattro (il 76%) continua a spostarsi in macchina.
Una fila lunga 3 mila chilometri
Per correggere questo squilibrio l’Osservatorio Aipark calcola che sarebbe necessario aggiungere ai parcheggi esistenti oltre 670 mila posti (su strada o in struttura), corrispondenti a una fila ininterrotta di automobili lunga 3mila km, quanto la distanza tra Roma e Mosca. E prendendo come campione solo alcune grandi città, a Roma ne mancherebbero 190mila (oggi, come detto, abbiamo 1 stallo di sosta ogni 39 residenti), a Napoli oltre 56 mila (il rapporto è 1 su 31), a Torino 16.500 (1 su 15), a Milano 83 mila (1 su 13) e a Genova 9.100 (1 su 22) per raggiungere almeno il numero di un posto auto per 10 residenti, che equivale al modello europeo da copiare. Tra le metropoli italiane solo Milano (anche se non sembra, va detto) e Torino si avvicinano al numero ideale di stalli di sosta.
L’Italia sta colmando il divario
Eppure, ricordano quelli di Aipark, uno stallo di sosta per i veicoli, se in sintonia con le molteplici esigenze polifunzionali delle aree urbane, incide sulla qualità della vita dei cittadini e riflette la trasformazione in atto nelle città, aumentandone il valore economico e competitivo e contribuendo anche al raggiungimento degli obiettivi ambientali. L’Italia sta colmando il divario, con un’evoluzione significativa nella progettazione delle infrastrutture e delle soluzioni tecnologiche integrando innovazione, digitalizzazione, connettività, sostenibilità e qualità. Tanto è vero che con cinque progetti nelle diverse categorie, sarà protagonista agli “European parking association awards 2025”, il più prestigioso riconoscimento europeo dedicato all’eccellenza nel settore della sosta. Questa, almeno, è una buona notizia sul tema.
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