Intervista con TOMMASO FERRARI
Assessore Mobilità e Traffico – COMUNE di VERONA
In una città moderna, l’organizzazione delle aree di parcheggio per i veicoli riveste un'importanza fondamentale nel definire la qualità della vita, la fluidità del traffico e l'attrattività. A tal proposito, la giunta comunale di Verona ha approvato il 19 novembre scorso il nuovo Piano Sosta. Si tratta di un progetto in fase di attuazione che promette di rivoluzionare la mobilità urbana, integrandosi con la futura filovia e introducendo misure volte a rendere lo spazio cittadino più sostenibile e vivibile, in risposta alle esigenze di una città in continua evoluzione.
Assessore Ferrari, a quali esigenze risponde il nuovo Piano della sosta?
Il nuovo Piano Sosta aggiorna quello precedente, ormai obsoleto e non più adeguato. Le nuove policy adottate rappresentano il risultato di un approccio scientifico e metodico, basato su studi approfonditi e analisi condotte da professionisti del settore. Esperti che hanno esaminato diversi aspetti chiave, tra cui la rotazione dei veicoli, il tasso di saturazione delle aree di sosta e le principali criticità del sistema esistente, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la sostenibilità della sosta urbana.
Quali sono le principali nuove disposizioni introdotte?
È un Piano che va oltre la semplice organizzazione della sosta, includendo una serie di misure finalizzate a promuovere lo spazio urbano. Tra gli interventi più significativi, è prevista l'estensione della ZTL (Zona a Traffico Limitato), uniformando così la tariffazione e le modalità di sosta in un’ampia area intorno al centro storico. In questo contesto l’area a pagamento di fatto verrà allargata con la graduale eliminazione degli stalli bianchi, convertiti in stalli blu o gialloblù riservati ai residenti nelle ore serali e notturne. Una rimodulazione che permette di ampliare anche l’area pedonale, non solo nel centro città. Per quanto riguarda la tariffazione, questa seguirà un criterio progressivo, aumentando man mano che ci si avvicina al centro.
Si prevede anche la costituzione di nuovi stalli di sosta?
Il Piano è coerente con il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), che prevede la rimozione di alcuni stalli di sosta per fare spazio alla nuova filovia e alle piste ciclabili. Allo stesso tempo, garantisce che il numero di parcheggi disponibili sia adeguato alle esigenze, anche attraverso convenzioni con i parcheggi in struttura presenti in città. Nel lungo periodo, verranno realizzati nuovi parcheggi di scambio, che si aggiungeranno ai due già esistenti, trasformandoli in veri e propri asset integrati con il trasporto pubblico, superando il loro utilizzo limitato agli eventi straordinari. L’obiettivo è renderli parte integrante dei servizi di mobilità ordinaria, favorendo lo sviluppo di una rete multimodale con ampie possibilità di crescita, per trasformare radicalmente il modo di spostarsi a Verona.
Quali le principali criticità a cui il Piano prova a dare risposte?
In un contesto urbano diffuso, la sosta risultava eterogenea sia per tariffazione che tipologia. Questo significa che ci si trovava di fronte a un sistema frammentato, in cui la disponibilità di parcheggi, le modalità di pagamento e le eventuali restrizioni cambiavano da un’area all’altra, influenzando così la mobilità e l’accessibilità degli spazi urbani. La filosofia del Piano è quella di mettere ordine a tutto questo, provando a dare risposte alle esigenze dei cittadini, in particolare nelle aree della città dove il tasso di saturazione è elevato.
Quanto una gestione efficace della sosta rende una città più vivibile e accogliente?
È determinate. L’obiettivo di ogni amministrazione dovrebbe essere quello di restituire la città ai suoi abitanti, rendendola un luogo accogliente, ricco di servizi e accessibile a tutti. Attraverso una gestione della sosta ottimale, una mobilità integrata ed efficiente e la valorizzazione degli spazi pubblici, è possibile migliorare la qualità della vita, incentivando al contempo una fruizione più sostenibile della città. Ed è proprio quello che stiamo provando a fare qui a Verona.